Archive for June, 2009

Il tram sotto casa – Augias comment

Monday, June 29th, 2009

Quand’ero bambino i Milanesi dicevano di avere il tram sotto casa. Ovunque dovessero andare,sapevano a memoria il numero del tram per quella destinazione. C’era un numero per ogni destinazione da qualunque punto della città si partisse. Non c’era destinazione senza numero. E si partiva da sotto casa. Oggi guardate corso Buenos Aires o via Dante o corso Vercelli, per non parlare del Giambellino, corso Lodi e di tutte le strade per le periferie. Godard ha fatto un film sulle terrificanti periferie parigine. Marosi di macchine addensate come le folle delle grandi manifestazioni popolari, ma folle di macchine con l’aspetto dei marosi con creste sempre incombenti di fumo.
Oggi i Milanesi dicono che neppure Uraja, che pure annullò Milano per circa cinque secoli, sarebbe riuscito a ridurre questa città come è ridotta oggi.

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Rotaie e comunicazioni

Monday, June 29th, 2009

Tram e rotaie fin negli angoli più remoti della città. Una diffusione capillare di rotaie e tram. Il RER, ossia il centro sotterraneo del Metrò per collegare i quartieri e raggiungere direttamente le periferie. Viadotti aerei (Tokyo ne abbonda) per il carico e scarico nei quartieri. Ferrovie ramificate in tutte le direzioni con partenza da tutti i quartieri per i pendolari e i binari d’alta velocità per le lunghe distanze. Gli aerei servono oltre i duemila chilometri. Gli aeroporti devono essere raggiunti direttamente da ogni quartiere a mezzo della sotterranea o della ferrovia. Le automobili vanno parcheggiate oltre le periferie, utilizzate solo per ciò che le rotaie non riescono a servire. La produzione di automobili deve diminuire in maniera drastica. Essa deve essere sostituita dalla produzione di tram e treni in modo consistente. Le città e i quartieri sono zone verdi per pedoni e biciclette ,posteggiate in ogni luogo e messe dai Comuni a disposizione dei cittadini.
Queste le comunicazioni in e da ogni città.

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Palazzi e quartieri

Monday, June 29th, 2009

I palazzi vanno ristrutturati secondo norme antisismiche, attrezzate per risparmio energetico e per utilizzo di nuove fonti energetiche (pannelli solari ecc.). Le così dette “case popolari” devono sparire anche dal vocabolario. Lo stesso palazzo, ovunque sia, può benissimo contenere abitazioni di lusso e abitazioni economiche. Le banche e istituti analoghi devono essere relegati al primo piano (come in St. Germain). Il piano terra deve essere riservato alle luci di negozi e pubblici esercizi.
Come nei centri storici,in ogni quartiere deve essere ricavata una grande piazza con teatro, auditorium e locali pubblici di accoglienza. In atri termini, i quartieri devono essere attrezzati come il centro storico, devono strutturarsi come vere e proprie città all’interno di una grande metropoli. Los Angeles offre molti esempi di questo genere. Come detto altrove, i collegamenti fra quartieri devono essere facili per favorire lo scambio culturale e di servizi. “Ça va sans dire” che il verde non deve avere limiti.
Si può concludere che una città, strutturata come suggerito in questi blogs, può facilmente garantire la sicurezza dei cittadini perché offre punti nevralgici che rendono più agevole un controllo a largo raggio.
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Energia alternativa

Monday, June 29th, 2009

Il Giappone ha ristrutturato,seguendo i canoni sovracitati, il 90% dell’intero patrimonio edilizio cominciando dagli anni ’50. Praticamente mezzo secolo di lavoro. Idem deve accadere in Europa, anche se in Italica la cosa sarà molto più lunga. Al problema edilizio, urbanistico e a quello delle comunicazioni bisogna aggiungere quello delle forme alternative di energia.
Lo Stato Algerino ha fatto un investimento di pannelli solari in una area del Sahara producendo questo tipo di energia. Ed ha invitato l’Europa a fare altrettanto. L’Algeria è disposta a dare concessioni di zone del Sahara a chiunque voglia ricoprirle di pannelli solari. Per quanto riguarda l’Italia Eni ed Enel dovrebbero cogliere l’occasione.
L’energia si trasporta e questo trasporto è un investimento esso pure.
Si pensi al beneficio ambientale che si otterrebbe diminuendo di conseguenza l’estrazione e l’uso del petrolio.

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Le ventole e l’energia eolica

Monday, June 29th, 2009

Le ventole, si dice, oltraggiano il panorama. Pare che l’America abbia riempito di ventole l’Arizona che, pare, non abbia un gran panorama da difendere. Il mondo è grande. Ebbene, si cerchino i luoghi dove non si offenda il paesaggio.
L’energia eolica è una importante possibilità che non conviene trascurare.

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La crisi iraniana – Augias comment

Tuesday, June 23rd, 2009

Una delle soluzioni,solitamente messa in atto dalle dittature, è la repressione sanguinosa. Così avvenne a Budapest e a Praga ai8 tempi8 dell’Unione Sovietica e a Tienamen in Cina. Ma questi Stati erano macigni e qualunque aiuto esterno,al di là della solidarietà,significava una guerra totale.
Oggi l’Iran è uno Stato isolato. Al di là di qualche staterello di poco conto, non ha alleati. Di fatto è uno Stato terrorista alleato soltanto con organizzazioni terroristiche.
La repressione è possibile ma sarebbe una prova di “bètise” che non garantirebbe a lungo la durata del regime.
La dimensione e l’imponenza delle dimostrazioni popolari autorizzano a pensare che esista una spaccatura anche ai vertici del potere. L’arroganza di Kameney e del suo “Gauleiter” noin sono un pericolo solo per la pace nel mondo ma anche per l’Iran stesso. Ed è ciò che avrebbero avvertito i comitati che sovrintendono la politica del Paese. Esiste una milizia al servizio dell’attuale leadership. Ma esiste anche un esercito nazionale che potrebbe appoggiare la parte moderata del potere.
Saggezza vuole che le due parti trovino un punto d’equilibrio.
Se così non fosse, il rischio non sarebbe solo la guerra civile ma anche la destabilizzazione dell’intera area medio-orientale.

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Teheran giugno ‘09 – Augias comment

Tuesday, June 23rd, 2009
Le dimostrazioni di Teheran e delle più importanti città iraniane (Isfahan ecc.) sono un esempio collettivo dei ciò che ho già,altrove, definito “disperazione della libertà”.
I brogli elettorali sono solo un pretesto. L’esigenza delle folle, l’essenza della loro rivolta veramente imponente è la libertà,individuale e collettiva, da contrapporre a una dittatura fanatica, dichiaratamente schierata contro la pace nel mondo.
Queste dimostrazioni non hanno nulla a che vedere con quelle del ’79 guidate da Komeiny.Allora si trattava di un potere assoluto religioso che voleva disarcionare un potere assoluto laico,quello dello Scià. Si passò,come si suol dire, dalla padella nella brace. Allora c’era la guerra fredda e sarebbe lungo crogiolarsi nei particolari di quel tempo.
Oggi la posta in gioco è la libertà, l’aspirazione alla democrazia, contro un potere teocratico che la nega.
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L’ideologia della nostra epoca – Augias comment

Tuesday, June 23rd, 2009

L’ideologia della nostra epoca,scaturita dal nuovo umanesimo e he si adatta perfettamente al mondo globale,è una sola.
Il mondo positivista ne aveva prodotte principalmente due che,una contrapposta all’altra,stavano alla base della dialettica storica:l’ideologia liberale e quella socialista.
Il nostro mondo globale ha accertato che il liberalismo senza regole era selvaggio e negava se stesso,ossia era un liberalismo senza libertà. Ha accertato inoltre che il socialismo,quello che ha prodotto progresso sociale, si dimostra oggi insufficiente.E’ un dato di fatto.
Le conquiste sociali e gli interventi strutturali dello Stato (perché solo lo Stato può realizzarli)restano imbalsamati,inutilizzabili,se non sono accompagnati da quelle infinite iniziative individuali che lo sviluppo delle tecnologie ha prodotto in una società non più solo agricola e industriale ma specialmente di servizi. Le tecnologie hanno ridotto gli eserciti delle campagne e delle industrie ma hanno creato un numero infinito di nuove attività.
Il liberal-socialismo risulta così essere l’unica ideologia idonea al nuovo umanesimo,alla nostra epoca,al mondo globale.
Che cosa allora potrebbe opporsi a questa ideologia dato che la Storia ha per base un conflitto,una dialettica che si ripete senza fine?
Si oppone la negazione di questa ideologia,quella che Sartre chiamava alienazione della libertà.E ce ne sarà più d’una,di negazione, in quanto “il y a les hommes sauvés et les hommes de l’Enfer”.E “les hommes de l’Enfer”,quelli che non sanno accettare libertà e giustizia ma si accaniscono solo per avere privilegi e potere, ci saranno sempre perché la loro arroganza fa parte della loro natura.
Il vero conflitto storico è un conflitto morale perché la Morale,ha detto Sartre, è interdipendente con la Storia.
In ogni caso,sulla distanza,è sempre l’arroganza ad essere disarcionata.

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Come il Vicario del Seprio – La Stampa e il Ciappina

Monday, June 1st, 2009

Ormai da sessant’anni la Stampa e le Televisioni italiane non cessano di interessarsi ad Ugo Ciappina continuando ad ignorare o, meglio, a fingere di ignorare le motivazioni politiche delle sue rapine. Non a caso l’abbiamo definito “rapinatore e martire”.
Questa pervicacia insensata della Stampa e delle Televisioni ricorda il Vicario del Seprio che, a distanza di cinque secoli, continuava a far rispettare l’ordinanza di Ottone Visconti di non lasciare costruire ne dimorare in quel di Castelseprio. E ciò fino a Napoleone che ordinò subito ad uno dei suoi sergenti di ferro di provvedere.
Costui, raggiunto il Vicario nel Broletto di Gallarate (dove aveva sede), lo fece fucilare sul posto senza alcuna spiegazione.
Perché non si danno spiegazioni ai nemici dell’umanità.
Stampa e Televisioni italiane non temono pure il ridicolo. Eppure parecchie Università e Biblioteche americane e sud-africane hanno riscoperto e ristampato il mio libro “Contro” per essere sempre a disposizione di studenti e insegnanti di tutto il mondo.
Eppure Pietro Valpreda, un altro martire della nostra tormentata Storia, aveva suggerito a parecchi giornali, quando ancora era in vita, la lettura del mio libro.
Questo libro è ora anche “online” e viene scaricato a migliaia di copie che si aggiungono alla divulgazione americana e sud-africana.

Per realizzare la Democrazia in Italia – dal vissuto soggettivo alla Storia – dalla libertà individuale alla Democrazia

Monday, June 1st, 2009

Sarei ridicolo se pretendessi di insegnare la democrazia a francesi e inglesi.
È dovere invece degli italiani, che hanno provato la disperazione della libertà, costruire la democrazia in Italia devastata da quasi un secolo dal ridicolo di dittature più o meno mascherate. Una scritta del ’68 recitava “ Morirà nel ridicolo e una risata la seppellirà”.
Tutto può cominciare raccontando il vissuto soggettivo dei personaggi che in questo paese hanno provato la disperazione della libertà.
Il vissuto soggettivo sta alla base e all’origine della Storia. La libertà individuale, che si scopre con la disperazione, conduce alla Democrazia.
È il percorso obbligato, doloroso ma obbligato.
Altrimenti Francia e Inghilterra continueranno ad ospitare esuli politici italiani, come fanno da mezzo secolo.
Esiste forse un francese o un inglese esule politico in Italia?