Archive for the ‘politica’ Category

Piena occupazione come base dell’economia

Tuesday, May 11th, 2010

I notiziari svizzeri hanno comunicato che la Svizzera,unico caso al mondo, ha realizzato la piena occupazione. Per cui può cominciare il discorso sull’economia che,appunto, non può che partire dalla piena occupazione.
C’è stato un tempo che il capitalismo regolava la disoccupazione per mantenere bassi i salari. Oggi questo comportamento sarebbe senza ombra di dubbio criminale. Per cui la piena occupazione non è soltanto un dato economico essenziale ma è anche un fatto morale.
Infatti le nuove tecnologie hanno talmente accresciuto la necessità di beni e servizi che ci sarebbe lavoro,come già detto, per almeno cinquant’anni. Con tanto di finanziamenti garantiti . Basta pensare ai capitali inutilizzati dello scudo fiscale (metà dei quali dovrebbero essere fiscalmente di proprietà dello Stato) e agli sprechi delle pubbliche amministrazioni.
Un tempo le amministrazioni locali erano gratuite perché titolo di merito. Come all’epoca dei Greci e dei Romani. Oggi c’è una corsa allo stipendio di sfaccendati senza arte né parte. Ne è la prova lo stato di degrado in cui versano paesi e città.
Lo stato di disoccupazione in questo momento è un vero e proprio delitto contro l’umanità su cui un Parlamento serio dovrebbe legiferare.

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Tre milioni di disoccupati mentre c’è lavoro assicurato per cinquant’anni

Wednesday, April 7th, 2010

Al tempo degli eserciti industriali interlocutore dei lavoratori era il datore di lavoro, generalmente in conflitto con essi. Lotta di classe all’ombra di due ideologie nettamente contrapposte: socialismo e liberismo.
La rivoluzione tecnologica della nostra epoca, non solo ancora in atto ma con sviluppi imprevedibili, ha trasformato e continua a trasformare il vecchio ordine sociale. Gli eserciti industriali non esistono più e i battaglioni sopravvissuti vanno sempre più assottigliandosi. Si va sempre più verso il lavoro autonomo o di piccoli gruppi. Le grandi aziende dei trasporti e dell’energia saranno costrette a forme di collaborazione fino, inevitabilmente, a forme di associazione.
Interlocutore di questo nuovo lavoratore sarà lo Stato in quanto unico possibile programmatore e finanziatore delle strutture economiche di base.
All’interno di questi programmi dovrà giocoforza scatenarsi l’iniziativa privata.
Socialismo e liberismo andranno sempre più perdendo la loro connotazione ottocentesca. Non solo non saranno più conflittuali ma, al contrario, saranno interdipendenti come la Storia e la Morale nella nuova cultura neo-umanistica.
Il liberal-socialismo diviene di fatto l’ideologia della nostra epoca senza alcuna contrapposizione ideologica. L’unica opposizione obbligata sarà l’evasione fiscale, la corruzione, la criminalità organizzata, il terrorismo, il fanatismo religioso o razzista ed anche il nazionalismo e il localismo, più che assurdi, ridicoli nel mondo globale.
Prima di addentrarmi nella mole di problemi che questa impostazione prospetta, posso anticipare che l’Italia ha tre milioni di disoccupati ma, contemporaneamente, avrebbe cinquant’anni di lavoro assicurato ed anche i soldi per finanziarlo.
Seguirà a questo proposito una serie di blog.

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La rabbia inglese e l’Europa – Augias comment

Monday, July 6th, 2009

La rabbia inglese ha costretto l’Europa a compiere il suo primo atto politico proprio in quanto Unione Europea. Ha condannato senza appello il terrorista di Teheran ed il suo padrone Kameney.
Speriamo ch questo atto abbia un seguito dato che Francia e Germania hanno condiviso immediatamente la rabbia inglese ipotizzando nei fatti un Direttorio come guida dell’intera Unione.
“Verum ipsum factum”,le cose si fanno facendole,e questa ipotesi costituirebbe l’avvìo concreto d’un’Europa finalmente politica.
Purtroppo questa è una ipotesi,non un fatto. Il passaggio dall’ipotesi al fatto implica intelligenza.

L’ideologia della nostra epoca – Augias comment

Tuesday, June 23rd, 2009

L’ideologia della nostra epoca,scaturita dal nuovo umanesimo e he si adatta perfettamente al mondo globale,è una sola.
Il mondo positivista ne aveva prodotte principalmente due che,una contrapposta all’altra,stavano alla base della dialettica storica:l’ideologia liberale e quella socialista.
Il nostro mondo globale ha accertato che il liberalismo senza regole era selvaggio e negava se stesso,ossia era un liberalismo senza libertà. Ha accertato inoltre che il socialismo,quello che ha prodotto progresso sociale, si dimostra oggi insufficiente.E’ un dato di fatto.
Le conquiste sociali e gli interventi strutturali dello Stato (perché solo lo Stato può realizzarli)restano imbalsamati,inutilizzabili,se non sono accompagnati da quelle infinite iniziative individuali che lo sviluppo delle tecnologie ha prodotto in una società non più solo agricola e industriale ma specialmente di servizi. Le tecnologie hanno ridotto gli eserciti delle campagne e delle industrie ma hanno creato un numero infinito di nuove attività.
Il liberal-socialismo risulta così essere l’unica ideologia idonea al nuovo umanesimo,alla nostra epoca,al mondo globale.
Che cosa allora potrebbe opporsi a questa ideologia dato che la Storia ha per base un conflitto,una dialettica che si ripete senza fine?
Si oppone la negazione di questa ideologia,quella che Sartre chiamava alienazione della libertà.E ce ne sarà più d’una,di negazione, in quanto “il y a les hommes sauvés et les hommes de l’Enfer”.E “les hommes de l’Enfer”,quelli che non sanno accettare libertà e giustizia ma si accaniscono solo per avere privilegi e potere, ci saranno sempre perché la loro arroganza fa parte della loro natura.
Il vero conflitto storico è un conflitto morale perché la Morale,ha detto Sartre, è interdipendente con la Storia.
In ogni caso,sulla distanza,è sempre l’arroganza ad essere disarcionata.

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Per realizzare la Democrazia in Italia – dal vissuto soggettivo alla Storia – dalla libertà individuale alla Democrazia

Monday, June 1st, 2009

Sarei ridicolo se pretendessi di insegnare la democrazia a francesi e inglesi.
È dovere invece degli italiani, che hanno provato la disperazione della libertà, costruire la democrazia in Italia devastata da quasi un secolo dal ridicolo di dittature più o meno mascherate. Una scritta del ’68 recitava “ Morirà nel ridicolo e una risata la seppellirà”.
Tutto può cominciare raccontando il vissuto soggettivo dei personaggi che in questo paese hanno provato la disperazione della libertà.
Il vissuto soggettivo sta alla base e all’origine della Storia. La libertà individuale, che si scopre con la disperazione, conduce alla Democrazia.
È il percorso obbligato, doloroso ma obbligato.
Altrimenti Francia e Inghilterra continueranno ad ospitare esuli politici italiani, come fanno da mezzo secolo.
Esiste forse un francese o un inglese esule politico in Italia?

Elzeviro sulla “libertà”

Monday, June 1st, 2009

Quando sento il Bossi e il Berlusconi parlare di libertà, a me viene da ridere.
Se, invece sento Ugo Ciappina, rapinatore e martire, parlare di libertà, io capisco, comprendo e sento che cosa è la libertà.
Perché conosco e sento la disperazione che quest uomo ha vissuto e patito.
Perché solo la disperazione rivela la libertà.
Infatti ho chiamato “disperati della libertà” i personaggi di tutte le mie opere perché solo la loro disperazione porta in giro per il mondo il concetto di libertà, la loro disperata libertà.

I disperati della libertà (ossia l’essenza della libertà)

Monday, June 1st, 2009

Ho già scritto da qualche parte che ho definito “disperati della libertà” i personaggi che emergono dai miei libri letterari, storici, poetici e narrativi ed altri che hanno avuto la forza di emergere nel corso della mia vita e di cui sono stato testimone.
Sartre parla di angoscia e addirittura di nausea di fronte all’inautenticità.
Io ho provato la disperazione di fronte alla libertà perduta o che stavo per perdere.
Così l’ho vista e l’ho sofferta in altri che ho incontrato e di cui sono stato testimone. Questa è la mia definizione.
Ognuno da’ la sua, ma tutte si incontrano in questo stato insopprimibile dell’animo. Superano la vita e la morte che non sono nulla se non si misurano con la libertà. Come i due cavalieri di Hegel, uno vinto e l’altro vincitore. “ Vuoi tu essere vivo in schiavitù o morire in libertà? “ e normalmente il vinto sceglieva di morire. Ma libero.

L’Europa sarà atlantica o non sarà.

Thursday, May 3rd, 2007

Parafrasando la conclusione del Nadja di Breton (“La beauté sérà convulsive ou ne sérà pas”) possiamo dire che l’Europa sarà atlantica o non sarà.

Praticamente, allo stato delle cose , l’unica Europa esistente è la Gran Bretagna con gli Stati e i partiti che l’appoggiano nel suo atlantismo al punto da considerare anglo-americano l’impero americano.

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Sarkozy per una simbiosi euro-americana

Friday, February 16th, 2007

La politica estera di Sarkozy può diventare la politica dell’Europa continentale e mettersi a fianco dell’Europa del Nord guidata dall’Inghilterra. Di conseguenza l’Europa può nascere.

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