L’ideologia della nostra epoca – Augias comment

June 23rd, 2009

L’ideologia della nostra epoca,scaturita dal nuovo umanesimo e he si adatta perfettamente al mondo globale,è una sola.
Il mondo positivista ne aveva prodotte principalmente due che,una contrapposta all’altra,stavano alla base della dialettica storica:l’ideologia liberale e quella socialista.
Il nostro mondo globale ha accertato che il liberalismo senza regole era selvaggio e negava se stesso,ossia era un liberalismo senza libertà. Ha accertato inoltre che il socialismo,quello che ha prodotto progresso sociale, si dimostra oggi insufficiente.E’ un dato di fatto.
Le conquiste sociali e gli interventi strutturali dello Stato (perché solo lo Stato può realizzarli)restano imbalsamati,inutilizzabili,se non sono accompagnati da quelle infinite iniziative individuali che lo sviluppo delle tecnologie ha prodotto in una società non più solo agricola e industriale ma specialmente di servizi. Le tecnologie hanno ridotto gli eserciti delle campagne e delle industrie ma hanno creato un numero infinito di nuove attività.
Il liberal-socialismo risulta così essere l’unica ideologia idonea al nuovo umanesimo,alla nostra epoca,al mondo globale.
Che cosa allora potrebbe opporsi a questa ideologia dato che la Storia ha per base un conflitto,una dialettica che si ripete senza fine?
Si oppone la negazione di questa ideologia,quella che Sartre chiamava alienazione della libertà.E ce ne sarà più d’una,di negazione, in quanto “il y a les hommes sauvés et les hommes de l’Enfer”.E “les hommes de l’Enfer”,quelli che non sanno accettare libertà e giustizia ma si accaniscono solo per avere privilegi e potere, ci saranno sempre perché la loro arroganza fa parte della loro natura.
Il vero conflitto storico è un conflitto morale perché la Morale,ha detto Sartre, è interdipendente con la Storia.
In ogni caso,sulla distanza,è sempre l’arroganza ad essere disarcionata.

http://www.etudes-augias.com/

Come il Vicario del Seprio – La Stampa e il Ciappina

June 1st, 2009

Ormai da sessant’anni la Stampa e le Televisioni italiane non cessano di interessarsi ad Ugo Ciappina continuando ad ignorare o, meglio, a fingere di ignorare le motivazioni politiche delle sue rapine. Non a caso l’abbiamo definito “rapinatore e martire”.
Questa pervicacia insensata della Stampa e delle Televisioni ricorda il Vicario del Seprio che, a distanza di cinque secoli, continuava a far rispettare l’ordinanza di Ottone Visconti di non lasciare costruire ne dimorare in quel di Castelseprio. E ciò fino a Napoleone che ordinò subito ad uno dei suoi sergenti di ferro di provvedere.
Costui, raggiunto il Vicario nel Broletto di Gallarate (dove aveva sede), lo fece fucilare sul posto senza alcuna spiegazione.
Perché non si danno spiegazioni ai nemici dell’umanità.
Stampa e Televisioni italiane non temono pure il ridicolo. Eppure parecchie Università e Biblioteche americane e sud-africane hanno riscoperto e ristampato il mio libro “Contro” per essere sempre a disposizione di studenti e insegnanti di tutto il mondo.
Eppure Pietro Valpreda, un altro martire della nostra tormentata Storia, aveva suggerito a parecchi giornali, quando ancora era in vita, la lettura del mio libro.
Questo libro è ora anche “online” e viene scaricato a migliaia di copie che si aggiungono alla divulgazione americana e sud-africana.

Per realizzare la Democrazia in Italia – dal vissuto soggettivo alla Storia – dalla libertà individuale alla Democrazia

June 1st, 2009

Sarei ridicolo se pretendessi di insegnare la democrazia a francesi e inglesi.
È dovere invece degli italiani, che hanno provato la disperazione della libertà, costruire la democrazia in Italia devastata da quasi un secolo dal ridicolo di dittature più o meno mascherate. Una scritta del ’68 recitava “ Morirà nel ridicolo e una risata la seppellirà”.
Tutto può cominciare raccontando il vissuto soggettivo dei personaggi che in questo paese hanno provato la disperazione della libertà.
Il vissuto soggettivo sta alla base e all’origine della Storia. La libertà individuale, che si scopre con la disperazione, conduce alla Democrazia.
È il percorso obbligato, doloroso ma obbligato.
Altrimenti Francia e Inghilterra continueranno ad ospitare esuli politici italiani, come fanno da mezzo secolo.
Esiste forse un francese o un inglese esule politico in Italia?

Elzeviro sulla “libertà”

June 1st, 2009

Quando sento il Bossi e il Berlusconi parlare di libertà, a me viene da ridere.
Se, invece sento Ugo Ciappina, rapinatore e martire, parlare di libertà, io capisco, comprendo e sento che cosa è la libertà.
Perché conosco e sento la disperazione che quest uomo ha vissuto e patito.
Perché solo la disperazione rivela la libertà.
Infatti ho chiamato “disperati della libertà” i personaggi di tutte le mie opere perché solo la loro disperazione porta in giro per il mondo il concetto di libertà, la loro disperata libertà.

I disperati della libertà (ossia l’essenza della libertà)

June 1st, 2009

Ho già scritto da qualche parte che ho definito “disperati della libertà” i personaggi che emergono dai miei libri letterari, storici, poetici e narrativi ed altri che hanno avuto la forza di emergere nel corso della mia vita e di cui sono stato testimone.
Sartre parla di angoscia e addirittura di nausea di fronte all’inautenticità.
Io ho provato la disperazione di fronte alla libertà perduta o che stavo per perdere.
Così l’ho vista e l’ho sofferta in altri che ho incontrato e di cui sono stato testimone. Questa è la mia definizione.
Ognuno da’ la sua, ma tutte si incontrano in questo stato insopprimibile dell’animo. Superano la vita e la morte che non sono nulla se non si misurano con la libertà. Come i due cavalieri di Hegel, uno vinto e l’altro vincitore. “ Vuoi tu essere vivo in schiavitù o morire in libertà? “ e normalmente il vinto sceglieva di morire. Ma libero.

New Humanism and Sartre’s moral

June 1st, 2009

Abbiamo detto che la ricerca di nuovi valori era implicita nel Nuovo Umanesimo. Caduti tutti i valori, l’uomo non poteva creare se stesso se non creando dei nuovi valori. È stato infatti con questo intento che abbiamo svolto la nostra ricerca pubblicata poi nel ’79.
Pur constatando che, senza averne avuto la precisa intenzione, avevamo introdotto in Italia il nuovo umanesimo inteso, come abbiamo detto, come ricerca di nuovi valori, abbiamo dovuto constatare, allo stesso tempo, che la ricerca era incompiuta. Il tempio bramantesco mancava della cupola. La libertà aveva esposto le sue varie espressioni ma non una sintesi. O, meglio, una sintesi morale. Ed ecco che, quasi una forza del destino, appaiono, pochissimi anni dopo, i “Cahiers” e i “Carnets” postumi di Sartre che dichiarano la libertà il solo e unico valore di base con cui tutti gli altri valori devono misurarsi.
Ci sono voluti otto anni di lavoro per riordinare e dare forma organica alle migliaia di appunti sparsi sartriani, la cui sintesi abbiamo mandato “online” negli anni ’90.
Oggi l’abbinamento inscindibile “ New Humanism and Sartre’s moral” è divenuto un marchio di fabbrica del nostro sito che motori di ricerca, directories e persino i registri dei “dominii” hanno divulgato e continuano a divulgare in tutto il mondo, ivi compresa la Cina e l’India.

Ancora sul Nuovo Umanesimo – Dopo la caduta

June 1st, 2009

C’è un altro aspetto del Nuovo Umanesimo che può sembrare noi abbiamo trascurato e che invece fu, agli inizii degli anni ’70, alla base delle nostre ricerche.
La caduta dell’uomo non fu solo la crisi del positivismo e di tutti i valori assoluti ma, se si ha il coraggio di spaziare nell’intera storia del mondo, è la caduta nella trascendenza e il Nuovo Umanesimo non sarebbe altro che la risalita dell’uomo per riconquistare la propria umanità.
Questo tema è stato la base della mia tesi di laurea di cui uno stralcio abbiamo mandato “online” col titolo originario “L’ Infanzia svelata”.

Che cos’è il nuovo umanesimo – Origine dell’espressione

June 1st, 2009

L’espressione fu coniata nel ’46 da Ferdinand Alquié rilevando che l’uomo della libertà delle filosofie irrazionaliste si contrapponeva all’uomo della ragione della filosofia classica obbligando “la ragione” ad una, sia pur nobile, solitudine. Ma l’Alquié si spinge oltre. Questo irrazionalismo dilagante da luogo a un “ nuovo umanesimo” che “meglio si adatta alla cultura della nostra epoca”.
È pur vero che Heidegger aveva dichiarato che l’rrazionalismo non nega la ragione ma ne ricerca l’essenza. È anche vero, però, che Sartre aveva dichiarato che “esistenza, scelta e libertà sono sinonimi” e che “ l’esistenzialismo è un umanesimo” dando a questo “umanesimo” lo stesso significato che Alquié aveva dato al “nuovo umanesimo”.
Infatti, per Sartre, l’uomo, caduti tutti i valori, era rimasto solo e, “condannato ad essere libero”, doveva egli stesso creare come uomo e creare i nuovi valori. Per cui si può dedurre che il nuovo umanesimo è, innanzitutto, ricerca di nuovi valori.
Il primo e grande divulgatore dell’espressione coniata da Alquié fu, nel ’56, Gaetan Picon col suo “ Panorama des idées contemporanées” con un tale interesse, dimostrato da biblioteche, Università e Licei, che fu necessaria una nuova edizione nel ’68.
Il nuovo umanesimo era così divenuto la cultura della nostra epoca.

“Il caso Eluana”

June 1st, 2009

Il problema non è la vita o la morte di Eluana. Il problema è la libertà.
Solo Eluana può scegliere di vivere o morire. Se qualcuno al di fuori, sia esso Dio o lo Stato, decidesse in sua vece, violerebbe il più sacro dei diritti dell’uomo, ossia violerebbe la libertà individuale di Eluana.
In assenza di una dichiarazione scritta di pugno di Eluana nessuno può decidere nulla. Solo la Scienza potrebbe decidere, ammesso che giunga ad una conclusione scientifica, se il sondino è una cura necessaria o un espediente per conservare una vita artificiale dato lo stato permanente vegetativo della ragazza, stato vegetativo che dura da diciassette anni.
A questo punto interviene la dichiarazione del padre sulla volontà di Eluana quando ancora era in vita. Vera o falsa, la decisione è affidata alla Magistratura.
Vari ordini di giudizio, oltre quello della Corte Europea dei diritti dell’uomo, decidono sulla veridicità della dichiarazione. Per cui deve essere rispettata la scelta attribuita ad Eluana, ossia la sua libertà.
Il discorso può concludersi qui. Anche la vita e la morte devono sempre commisurarsi con la libertà. Senza la libertà, la vita e la morte non avrebbero alcun senso.

Scenari fotografici Per studenti, insegnanti e uomini di cultura

June 1st, 2009

Sto realizzando scenari fotografici come prologhi a conferenze sugli argomenti dei miei libri per studenti, insegnanti e uomini di cultura. I primi quattro scenari sono già “online” e possono essere visti su Youtube e su altri siti similari.Questi quattro scenari sono prologhi rispettivamente dei libri “ Infanzia svelata”, “ Nuovo Umanesimo”, “Appendice al Nuovo Umanesimo” e “ La morale di Sartre”. Non appena possibile metterò “online” scenari per “ Generazione tradita” e “Nascita della morale”, due “Pièces” di teatro-poesia. Al posto delle conferenze, a questi prologhi farà seguito la lettura d poesie come un vero e proprio spettacolo. Ancora, non appena possibile, scenari storici seguiranno come prologhi alle storie scritte nei sei libri di “Il rifiuto dell’eretico”. Il nostro scopo è divulgare sempre più la cultura della nostra epoca, che è la base per Licei e facoltà umanistiche delle Università. Ho teorizzato il nuovo umanesimo e la morale di Sartre, ho scoperto il nuovo motore della Storia, identificandolo nel rifiuto dell’eretico dopo le antiche interpretazioni razionaliste. Infine io scopro nella generazione tradita l’inizio della Storia dell’ultimo mezzo secolo. Io penso questo per l’Italia ma un vescovo del Nebrasca ha scoperto che tutti i Paesi ( almeno quelli occidentali) hanno una generazione tradita. Per cui la regola diviene universale.