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Name: Michael Augias

Tuesday, May 11, 2010

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Tuesday, April 06, 2010

Tre milioni di disoccupati mentre c'è lavoro assicurato per cinquant’anni

Al tempo degli eserciti industriali interlocutore dei lavoratori era il datore di lavoro, generalmente in conflitto con essi. Lotta di classe all’ombra di due ideologie nettamente contrapposte: socialismo e liberismo.
La rivoluzione tecnologica della nostra epoca, non solo ancora in atto ma con sviluppi imprevedibili, ha trasformato e continua a trasformare il vecchio ordine sociale. Gli eserciti industriali non esistono più e i battaglioni sopravvissuti vanno sempre più assottigliandosi. Si va sempre più verso il lavoro autonomo o di piccoli gruppi. Le grandi aziende dei trasporti e dell’energia saranno costrette a forme di collaborazione fino, inevitabilmente, a forme di associazione.
Interlocutore di questo nuovo lavoratore sarà lo Stato in quanto unico possibile programmatore e finanziatore delle strutture economiche di base.
All’interno di questi programmi dovrà giocoforza scatenarsi l’iniziativa privata.
Socialismo e liberismo andranno sempre più perdendo la loro connotazione ottocentesca. Non solo non saranno più conflittuali ma, al contrario, saranno interdipendenti come la Storia e la Morale nella nuova cultura neo-umanistica.
Il liberal-socialismo diviene di fatto l’ideologia della nostra epoca senza alcuna contrapposizione ideologica. L’unica opposizione obbligata sarà l’evasione fiscale, la corruzione, la criminalità organizzata, il terrorismo, il fanatismo religioso o razzista ed anche il nazionalismo e il localismo, più che assurdi, ridicoli nel mondo globale.
Prima di addentrarmi nella mole di problemi che questa impostazione prospetta, posso anticipare che l’Italia ha tre milioni di disoccupati ma, contemporaneamente, avrebbe cinquant’anni di lavoro assicurato ed anche i soldi per finanziarlo.
Seguirà a questo proposito una serie di blog.

Lettera d’amore a nuvola di sole

La vecchiezza porta con sé
l’ultimo amore.
Non so quando nel tempo
né dove nello spazio infinito
m’è apparsa
in una nuvola di sole,
sfolgorante di luce
e agghindata di veli
mossi da brezze di mari lontani.
La notte si rifugiava
sotto una coltre tempestata
da tutte le stelle dello Zodiaco.
C’eran le Pleiadi care a Saffo,
la più antica musa dell’amore,
e c’era il grande Carro
con i cavalli scalpitanti
verso l’aurora del nuovo sole.

Or mi domando
che ci faccio io, eterno Odisseo
ormai canuto e vecchio,
di fronte a tale esplosione
della primavera?
L’amaro destino dell’esistenza
che ruolo riserva alla vecchiezza
che non vuole morire
e che resta sempre incantata
di fronte a tanto fulgore?

Davanti a me
presente e futuro
s’inseguono senza sosta
in una eterna illusione
d’immortalità.
Ma la mia vecchiezza
sfata l’illusione
e vede la realtà
che mi morde e s’impone
sull’infinito immaginario
della vita.
A me non resta
che farmi estasiare
da quella nuvola di sole
e accettare, finché vivo,
che il presente e il futuro
s’inseguano senza sosta.

La nuvola di sole è amore e nessuno,
pur fugace che sia il tempo della vita,
può sfuggire all’amore.

Tuesday, October 20, 2009

Appendice al blog “In the name of Matteotti” and University of Michigan of 1 May 2008

Con riferimento al blog indicato nel titolo voglio specificare che l’organigramma della 207 Brigata Matteotti dichiarato nel libro “Nel nome di Matteotti” edito da “Franco Angeli Editore” è frutto di informazioni errate.
Io ho mandato in onda un altro libro dal titolo “Quei ventenni del ‘43” nel quale è precisato il vero organigramma che è il seguente:
-Telmo Ferrario – comandante
-Bonisolo Marino (Romeo)- vice-comandante e commissario politico
La Brigata era divisa in Distaccamenti con un comandante e un vice-comandante. Io ero vice-comandante del Distaccamento 212 il cui comandante era Emilio Stanoppi.
Bisogna ricordare che la 207 Brigata liberò dai Tedeschi la cittadina di Gallarate. Nella mia “pièce” di teatro-poesia “La generazione tradita e nascita della morale” alcune poesie sono dedicate a questa vicenda.

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La nuova industria

Oggi la manifattura, tessile e meccanica, è monopolio del terzo mondo e dei Paesi sottosviluppati. Quando questi raggiungeranno un più alto grado di sviluppo, le generazioni di quel tempo dovranno inventare un nuovo modo di gestire la manifattura.
Per il bene dell’umanità, non si potrà in eterno inseguire i mondi del sottosviluppo. Per la pace nel mondo occorre garantire un minimo di benessere per tutti i popoli.
I Paesi progrediti devono invece dedicarsi esclusivamente alla ricerca , alla produzione ed alla applicazione di super-tecnologie sempre più sofisticate per beni e servizi non solo per bsè ma per tutto il mondo.
Un’opera di ristrutturazione generale diventa indispensabile ed anche inevitabile. Troppe città e troppe campagne sono vecchie . Possono morire o esplodere.

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Agritecnologia

Sessant’anni or sono le Marche erano una terra brulla ,arsa e senza vita. Ora sono un quadro di Cézanne.
Le tecnologie applicate ad ogni fase della produzione agricola hanno fatto il miracolo.
Non è un miracolo, è un metodo da divulgare specialmente nel terzo mondo. Si risolverebbero in buona parte i mali dell’umanità.
L’America e la Francia posseggono le agricolture più potenti del mondo. Tocca a loro la divulgazione delle tecnologie .
Si sa, per esempio, che la più parte dei sistemi d’irrigazione è francese. L’ho potuto constatare,alcuni decenni or sono, a la “Porte de Versailles”, una delle più importanti fiere agricole del mondo.
Ma l’impegno per il terzo mondo9 non è sufficiente. Ogni Paese deve sviluppare tecnologicamente al massimo la propria agricoltura di modo da poter garantire il massimo possibile di produzione.

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Biciclette in città e auto fuori porta

Parcheggi di biciclette cosparsi ovunque nella città. Biciclette del Comune a disposizione gratuita dei cittadini che le possono usare e depositare nei parcheggi prossimi al luogo di arrivo. Si sa che i lavoratori di Parigi e di Londra vanno a lavorare in bicicletta.
Per metà le strade della città e dei quartieri sono occupate da rotaie. L’altra metà da piste ciclabili. Ai fianchi due larghissimi marciapiedi .
Le automobili sono pressoché bandite. Sono ridotte al minimo indispensabile. All’interno nelle prime ore del mattino per gli scarichi,all’esterno per i servizi e i trasporti essenziali. Uno stop agli ingorghi stradali.
In Giappone stanno già costruendo su scala mondiale batterie per auto affinché i motori ,col tempo, siano tutti elettrici dando un addio all’inquinamento.

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Wednesday, July 15, 2009

Per una città del futuro

In un mondo sempre più globale diviene inevitabile la trasformazione delle strutture sociali. Il mondo che uscirà dalla crisi sarà diverso da quello che l’ha provocata. Altrimenti morirà sul nascere.
La trasformazione diviene inevitabile in quei Paesi che dispongono di una classe politica preparata. Anzi, alcuni di questi Paesi sono già sulla strada del rinnovamento.
Noi, con i nostri blogs, vogliamo citare gli argomenti sulle strutture da trasformare di modo da poter giungere a un progetto organico .
Abbiamo già messo “online” blogs su palazzi,centri storici e quartieri, su rotaie,tram e treni,sotterranee e viadotti aerei, su energie alternative solari ed eoliche, sull’ideologia della nostra epoca che fa da base a tutte le trasformazioni. Abbiamo citato il Giappone ,Los Angeles, l’Arizona e il Sahara come avanguardie e Milano come esempio negativo.
Parleremo dei servizi come asse portante della nuova città . Le agricolture e le industrie saranno diversificate a seconda dei Paesi.
Per questo progetto organico invito i Siti interessati a collegarsi con links di modo da poter collaborare.


Il G8 e L’Aquila - Augias comment

I terremotati di L’Aquila forse hanno sperato che i potenti della Terra ,riuniti nella loro città per decidere i destini del mondo,avrebbero anche deciso , in quella particolare occasione , di dare un aiuto a chi vive in una tenda e a chi, perso il lavoro , non ha mezzi di sostentamento.
Invece si viene a sapere che i rappresentanti degli Stati più potenti dl mondo non hanno alcun potere di decidere. Eppure tutti gli anni si riuniscono nei luoghi più disparati del pianeta , discettano sui gravi problemi dell’umanità senza decidere nulla per il fatto che non ne hanno il potere.
C’è allora da domandarsi perché mai stampa e televisione se ne siano occupate non soltanto con larghezza di mezzi ma anche in forma ossessiva.
Non ho poi capito neppure le proteste popolari . Non essendo possibile alcuna decisione , contro che cosa erano rivolte?
L’incontro di L’Aquila si è rivelato una fiera delle vanità che offende la miseria dato che si è svolto proprio in mezzo ad essa.
Da otto anni tutto il mondo ripete che il G8 è morto . Solo la banda dei politici e dei giornalisti italiani non lo sa.


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Monday, July 06, 2009

La rabbia inglese e l’Europa - Augias comment

La rabbia inglese ha costretto l’Europa a compiere il suo primo atto politico proprio in quanto Unione Europea. Ha condannato senza appello il terrorista di Teheran ed il suo padrone Kameney.
Speriamo ch questo atto abbia un seguito dato che Francia e Germania hanno condiviso immediatamente la rabbia inglese ipotizzando nei fatti un Direttorio come guida dell’intera Unione.
“Verum ipsum factum”,le cose si fanno facendole,e questa ipotesi costituirebbe l’avvìo concreto d’un’Europa finalmente politica.
Purtroppo questa è una ipotesi,non un fatto. Il passaggio dall’ipotesi al fatto implica intelligenza.

Monday, June 29, 2009

Il tram sotto casa - Augias comment


Quand’ero bambino i Milanesi dicevano di avere il tram sotto casa. Ovunque dovessero andare,sapevano a memoria il numero del tram per quella destinazione. C’era un numero per ogni destinazione da qualunque punto della città si partisse. Non c’era destinazione senza numero. E si partiva da sotto casa. Oggi guardate corso Buenos Aires o via Dante o corso Vercelli, per non parlare del Giambellino, corso Lodi e di tutte le strade per le periferie. Godard ha fatto un film sulle terrificanti periferie parigine. Marosi di macchine addensate come le folle delle grandi manifestazioni popolari, ma folle di macchine con l’aspetto dei marosi con creste sempre incombenti di fumo.
Oggi i Milanesi dicono che neppure Uraja, che pure annullò Milano per circa cinque secoli, sarebbe riuscito a ridurre questa città come è ridotta oggi.


Rotaie e comunicazioni

Tram e rotaie fin negli angoli più remoti della città. Una diffusione capillare di rotaie e tram. Il RER, ossia il centro sotterraneo del Metrò per collegare i quartieri e raggiungere direttamente le periferie. Viadotti aerei (Tokyo ne abbonda) per il carico e scarico nei quartieri. Ferrovie ramificate in tutte le direzioni con partenza da tutti i quartieri per i pendolari e i binari d’alta velocità per le lunghe distanze. Gli aerei servono oltre i duemila chilometri. Gli aeroporti devono essere raggiunti direttamente da ogni quartiere a mezzo della sotterranea o della ferrovia. Le automobili vanno parcheggiate oltre le periferie, utilizzate solo per ciò che le rotaie non riescono a servire. La produzione di automobili deve diminuire in maniera drastica. Essa deve essere sostituita dalla produzione di tram e treni in modo consistente. Le città e i quartieri sono zone verdi per pedoni e biciclette ,posteggiate in ogni luogo e messe dai Comuni a disposizione dei cittadini.
Queste le comunicazioni in e da ogni città.

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Palazzi e quartieri

I palazzi vanno ristrutturati secondo norme antisismiche, attrezzate per risparmio energetico e per utilizzo di nuove fonti energetiche (pannelli solari ecc.). Le così dette “case popolari” devono sparire anche dal vocabolario. Lo stesso palazzo, ovunque sia, può benissimo contenere abitazioni di lusso e abitazioni economiche. Le banche e istituti analoghi devono essere relegati al primo piano (come in St. Germain). Il piano terra deve essere riservato alle luci di negozi e pubblici esercizi.
Come nei centri storici,in ogni quartiere deve essere ricavata una grande piazza con teatro, auditorium e locali pubblici di accoglienza. In atri termini, i quartieri devono essere attrezzati come il centro storico, devono strutturarsi come vere e proprie città all’interno di una grande metropoli. Los Angeles offre molti esempi di questo genere. Come detto altrove, i collegamenti fra quartieri devono essere facili per favorire lo scambio culturale e di servizi. “Ça va sans dire” che il verde non deve avere limiti.
Si può concludere che una città, strutturata come suggerito in questi blogs, può facilmente garantire la sicurezza dei cittadini perché offre punti nevralgici che rendono più agevole un controllo a largo raggio.
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Energia alternativa

Il Giappone ha ristrutturato,seguendo i canoni sovracitati, il 90% dell’intero patrimonio edilizio cominciando dagli anni ’50. Praticamente mezzo secolo di lavoro. Idem deve accadere in Europa, anche se in Italica la cosa sarà molto più lunga. Al problema edilizio, urbanistico e a quello delle comunicazioni bisogna aggiungere quello delle forme alternative di energia.
Lo Stato Algerino ha fatto un investimento di pannelli solari in una area del Sahara producendo questo tipo di energia. Ed ha invitato l’Europa a fare altrettanto. L’Algeria è disposta a dare concessioni di zone del Sahara a chiunque voglia ricoprirle di pannelli solari. Per quanto riguarda l’Italia Eni ed Enel dovrebbero cogliere l’occasione.
L’energia si trasporta e questo trasporto è un investimento esso pure.
Si pensi al beneficio ambientale che si otterrebbe diminuendo di conseguenza l’estrazione e l’uso del petrolio.

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Le ventole e l’energia eolica

Le ventole, si dice, oltraggiano il panorama. Pare che l’America abbia riempito di ventole l’Arizona che, pare, non abbia un gran panorama da difendere. Il mondo è grande. Ebbene, si cerchino i luoghi dove non si offenda il paesaggio.
L’energia eolica è una importante possibilità che non conviene trascurare.

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Tuesday, June 23, 2009

La crisi iraniana - Augias comment

Una delle soluzioni,solitamente messa in atto dalle dittature, è la repressione sanguinosa. Così avvenne a Budapest e a Praga ai8 tempi8 dell’Unione Sovietica e a Tienamen in Cina. Ma questi Stati erano macigni e qualunque aiuto esterno,al di là della solidarietà,significava una guerra totale.
Oggi l’Iran è uno Stato isolato. Al di là di qualche staterello di poco conto, non ha alleati. Di fatto è uno Stato terrorista alleato soltanto con organizzazioni terroristiche.
La repressione è possibile ma sarebbe una prova di “bètise” che non garantirebbe a lungo la durata del regime.
La dimensione e l’imponenza delle dimostrazioni popolari autorizzano a pensare che esista una spaccatura anche ai vertici del potere. L’arroganza di Kameney e del suo “Gauleiter” noin sono un pericolo solo per la pace nel mondo ma anche per l’Iran stesso. Ed è ciò che avrebbero avvertito i comitati che sovrintendono la politica del Paese. Esiste una milizia al servizio dell’attuale leadership. Ma esiste anche un esercito nazionale che potrebbe appoggiare la parte moderata del potere.
Saggezza vuole che le due parti trovino un punto d’equilibrio.
Se così non fosse, il rischio non sarebbe solo la guerra civile ma anche la destabilizzazione dell’intera area medio-orientale.

Teheran giugno ‘09 - Augias comment

Le dimostrazioni di Teheran e delle più importanti città iraniane (Isfahan ecc.) sono un esempio collettivo dei ciò che ho già,altrove, definito “disperazione della libertà”.
I brogli elettorali sono solo un pretesto. L’esigenza delle folle, l’essenza della loro rivolta veramente imponente è la libertà,individuale e collettiva, da contrapporre a una dittatura fanatica, dichiaratamente schierata contro la pace nel mondo.
Queste dimostrazioni non hanno nulla a che vedere con quelle del ’79 guidate da Komeiny.Allora si trattava di un potere assoluto religioso che voleva disarcionare un potere assoluto laico,quello dello Scià. Si passò,come si suol dire, dalla padella nella brace. Allora c’era la guerra fredda e sarebbe lungo crogiolarsi nei particolari di quel tempo.
Oggi la posta in gioco è la libertà, l’aspirazione alla democrazia, contro un potere teocratico che la nega.

L’ideologia della nostra epoca - Augias comment

L’ideologia della nostra epoca,scaturita dal nuovo umanesimo e he si adatta perfettamente al mondo globale,è una sola.
Il mondo positivista ne aveva prodotte principalmente due che,una contrapposta all’altra,stavano alla base della dialettica storica:l’ideologia liberale e quella socialista.
Il nostro mondo globale ha accertato che il liberalismo senza regole era selvaggio e negava se stesso,ossia era un liberalismo senza libertà. Ha accertato inoltre che il socialismo,quello che ha prodotto progresso sociale, si dimostra oggi insufficiente.E’ un dato di fatto.
Le conquiste sociali e gli interventi strutturali dello Stato (perché solo lo Stato può realizzarli)restano imbalsamati,inutilizzabili,se non sono accompagnati da quelle infinite iniziative individuali che lo sviluppo delle tecnologie ha prodotto in una società non più solo agricola e industriale ma specialmente di servizi. Le tecnologie hanno ridotto gli eserciti delle campagne e delle industrie ma hanno creato un numero infinito di nuove attività.
Il liberal-socialismo risulta così essere l’unica ideologia idonea al nuovo umanesimo,alla nostra epoca,al mondo globale.
Che cosa allora potrebbe opporsi a questa ideologia dato che la Storia ha per base un conflitto,una dialettica che si ripete senza fine?
Si oppone la negazione di questa ideologia,quella che Sartre chiamava alienazione della libertà.E ce ne sarà più d’una,di negazione, in quanto “il y a les hommes sauvés et les hommes de l’Enfer”.E “les hommes de l’Enfer”,quelli che non sanno accettare libertà e giustizia ma si accaniscono solo per avere privilegi e potere, ci saranno sempre perché la loro arroganza fa parte della loro natura.
Il vero conflitto storico è un conflitto morale perché la Morale,ha detto Sartre, è interdipendente con la Storia.
In ogni caso,sulla distanza,è sempre l’arroganza ad essere disarcionata.