La piccola Maria è un caso mondiale: una sfida di barbarie fra Bielorussia e Italia.
In Bielorussia una bambina di dieci anni, chiamata Maria, è stata picchiata, seviziata e violentata in un orfanotrofio di Stato.Rifugiata in Italia, ospite di una famiglia che l’amava e l’ama, sembrava salva.Le autorità italiane, invece di darle asilo politico, la fanno ricercare dai carabinieri i quali, con un blitz (sic!), l’arrestano e la consegnano ai suoi carnefici in Bielorussia.Questi sono i fatti nudi e crudi, ossia una sfida di barbarie fra Bielorussia e Italia.Quale tribunale potrà giudicare questo crimine contro l’umanità?La Russia, egemone nella sua regione ha difeso la Bielorussia. Per cui è fuori gioco. L’Europa, egemone nei riguardi dell’Italia, non esiste e nessuno Stato europeo, a nome o no dell’Europa, si è espresso. L’ONU si è espresso chiaramente inserendo l’Italia, uno dei due paesi barbari, nel Consiglio di Sicurezza. Sicurezza di chi?Della piccola Maria, ormai in mano ai suoi persecutori e pertanto in pericolo di vita per colpa dell’Italia? Non resta che affidarsi al buon cuore di Condoleezza Rice, in quanto rappresentante della più grande potenza del mondo, affinchè chieda a un tribunale internazionale di intimare alla Bielorussia di liberare immediatamente la bambina trasferendola in un Paese neutrale (ad es. Svizzera) e incrimini le autorità bielorusse e italiane per delitti contro i diritti umani.La piccola Maria è un caso mondiale perchè i crimini contro l’umanità sono un fatto mondiale.