Il problema del Medio Oriente si è spostato dalla Palestina alla Siria.
I Palestinesi hanno un Paese, un Parlamento. Sono liberi di vivere in pace. se preferiscono il terrorismo di Hamas, diventano un problema di ordine pubblico. un fatto di cronaca. Nulla di più. Il mondo non ha più alcun interesse ideale per essi. Hanno stancato tutti.La Siria, al contrario, dopo aver ritirato dal Libano le sue truppe d’occupazione, ha conservato la sua influenza su questo Paese facendo da “trait-d’union” fra l’Iran e gli esbollah per la consegna delle armi a questi terroristi.Ma Teheran ha superato il segno dando ordine agli esbollah di provocare la guerra contro Israele. Il risultato è che il Libano è ridotto ad un ammasso di rovine.Bloccata la guerra per intermediazione dell’ONU, anche se confusamente, la Siria si trova ora fra le pressioni di Condoleezza Rice, che la vuole spingere fra i Paesi arabi moderati, e le pressioni di Teheran che teme di rimanere isolata. Di conseguenza la Siria deve decidere. E bisogna che decida in fretta.In ogni caso non è difficile prevedere che il mondo dovrà rinunciare almeno per una decina d’anni al petrolio iraniano.