Scenario fotografico
di "La generazione tradita
e nascita della morale
"
(con didascalie in tre lingue)
 parte seconda
 "nascita della morale"
prima cantica "africa gialla o riflessione morale"
prima fase della riflessione
 
 
Photographic scenery
of "generation betrayed
and moral's birth
"
(with legends in three languages)
 second part
 "moral's birth"
first narrative poem "yellow africa or moral reflection"
first step of reflection
Scénario photographique
de "La géneration trahie
et naissance de la morale
"
(avec legendes en trois langues)
 deuxième partie
 "naissance de la morale"
premier chant "afrique jaune ou reflexion morale"
première phase de la reflexion
 
 
Textes et photos Texts and photos Testi e foto
by Michele Augias
 
Copyright 2006 by Michele Augias
Realizzazione digitale Gennaio 2006
di Angelica Necchi
Realizzazione informatica Gennaio 2006
di Cesare Zanetta
   
   
   
   
   
La generazione tradita ha finora raccontato la propria storia individuando nel conflitto “alienazione/liberazione” il movimento dialettico originario. Ma poichè Storia e Morale sono interdipendenti, i due elementi della dialettica divengono anche i termini di un travaglio individuale della coscienza.La riflessione morale si presenta pertanto in due fasi : la prima analizza concretamente l’alienazione e le sue possibilità di essere superata, la seconda prospetta i modi concreti in cui la liberazione supera l’alienazione e fa nascere la morale. Nell’Africa gialla abbiamo trovato il luogo e il tempo più idonei per tale riflessione. Infatti “Sono andato nell’Africa gialla / per scrollarmi di dosso/ l’affano dell’oppressione/ Ho trovato le sabbie vaganti/ sospinte dal monsone / fermate dalle colline/ cercar di scivolare oltre le dune/ per riposare un’ora in libertà”. Questi versi riassumono tutta la problematica dell’Africa gialla, ossia la riflessione morale.  
  The generation betrayed has up to day narrated its own history finding out into the conflict “alienation/liberation” original dialectic movement. But , due to the fact that History and Moral are interdependent, both elements of dialectic become also elements of an individual trouble of conscience. Consequently moral reflection show itself through two phases: the first analyses concretely alienation and its possibilities to be exceeded, the second shows concrete ways for liberation to exceed alienation and to give birth to Moral In yellow Africa we have found the most able space and time for such a reflection. As a matter of fact “I have gone in the yellow Africa / for taking oppression’s trouble off my mind/ I have found wondering sands / pushed from monsoon/ stopped from hills / to try to sleep across the dunes/ for resting an hour freely” These verses sum up problems of yellow Africa, i.e. the moral reflection.
La génération trahie a conté jusqu’à ce jour sa propre histoire en repérant dans le conflit “aliénation/liberation” le mouvement dialectique originaire. Mais étant donné que Histoire et Morale sont interdépendantes, les deux éléments de la dialectique deviennent aussi les éléments d’un pénible labeur individuelle de la coscience. La refléxion morale se présente donc à traverse deux phases: la première analyse concretement l’aliénation et ses possibilitès d’être dépassée, la seconde présente les mojens concrets par lesquels la libération depasse l’aliénation et fait naître la morale. Dans l’Afrique jaune nous avons trouvé l’espace et le temps le plus propres à une telle reflexion. En effet “je suis allé en Afrique jaune / pour secouer l’angoisse de l’oppression/ J’ai trouvè les sables errantes/ poussées par le mousson/ arretées par les collines/essayer de glisser au-delà des dunes/pour ce reposer une heure en liberté ”. Ces verses résument toute la problématique de l’Afrique jaune, voire la reflexion morale.  
   
Sequenza di animali in boscaglia
Sequence of animals in woodlands
Sequence d'animaux dans le fourré
 
   
   
   
   
   
Animali in branco o isolati nella boscaglia, ma sempre guardinghi. In essi ha sempre dominato l’affanno della sopravvivenza.  
  Animals in the herd or isolated in the scrub, but always cautions. They have been always dominated by trouble of survival.
Des animaux en bandes ou isolés dans le fourré, mais toujours circonspects. Ils ont été toujours dominés par l’anxiété de la survivance.  
   
Savana, cammelli e cammelieri
Savannah, camels and camel-drivers
Savane, chameaux et chameliers
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
Savana, cammelli e cammelieri. Nonostante la pace e la dolcezza che animano le carovane, sono noti i travagli, le fatiche e i pericoli che esse incontrano nei lunghi viaggi.Questo squarcio di natura e di umanità è dominato dalla precarietà. La vita come precarietà.  
  Savannah, camels and camel-drivers. Although peace and kindness animate caravans, troubles, hard works and dangers during the long trips are known. This extract of nature and umanity is dominated by precariousness.
Savane, chameaux et chameliers. Malgré la paix et la douceur qui animent les caravans, ils sont bien connu les tourments, les fatigues et les dangers qu’elles rencontrent dans leurs longues voyages. Ce morceau de nature et d’humanité est dominé par la précarité. La vié comme précarité.  
   
Scene di caccia e di sangue
Scenes of hunting and blood
Scenes de chasse et de sang
 
   
   
   
   
   
   
Tommaso Besozzi, Guelfo Aglione, Michele Augias in Somalia
   
Tommaso Besozzi, Guelfo Aglione, Michele Augias in Somalia
   
Tommaso Besozzi, Guelfo Aglione, Michele Augias in Somalia
   
Tommaso Besozzi, Guelfo Aglione, Michele Augias in Somalia
   
   
   
   
Scene di caccia, dall’iguana alle gazzelle, al gattopardo, al leopardo ferito e al nero che beve il sangue del bufalo cafro. Il primordiale incontro fra la civiltà occidentale e l’Africa gialla è la violenza che individuiamo, come esempio nella caccia. L’alienazione, come prima fase della riflessione morale, presenta nell’Africa gialla alcuni elementi che devono essere superati: l’affanno della sopravvivenza, la precarietà della vita, la violenza gratuita. Anche se la civiltà occidentale non giunge nell’Africa gialla totalmente immune dall’alienazione, come abbiamo visto nella poesia di presentazione. Vedremo ora nella seconda fase della riflessione, quella della liberazione, quali strumenti concreti l’Africa gialla può offrire per far nascere la morale valida per le due civiltà a confronto.  
  Scenes of hunting, from iguana to gazelles, to tiger-cat, to leopard wounded and to coloured man who drinks blood of buffalo. Primordial meeting between occidental civilization and yellow Africa is violence whom we individualize, like example, in the hunt. Alienation, is first phase of moral reflection, shows in yellow Africa some elements that must be exceeded : trouble of survival, precariousness of life, gratuitous violence. Even if occidental civilizations don’t arrive in yellow Africa completely free from alienation, so as we have seen in the poem over said. We shall see now, in the second phase of reflection i.e., that of liberation, which concrete means yellow Africa can offer in order to create moral able for both civilizations.
Scenes de chasse, de l’iguana aux gazelles, au serval, au léopard blessé et au noir qui boit le sang du buffle cafre. Le rencontre originaire entre la civilization occidentale et l’Afrique jaune c’est la violence que nous, comme exemple, identifions dans la chasse. L’aliénation, comme première phase de la reflexion morale, présente dans l’Afrique jaune quelques éléments qui doivent être dépassés: l’angoisse de la survivance, la précarité de la vie, la violence gratuite. Même si la civilization occidentale n’arrive pas en Afrique jaune completement libre de l’aliénation, comme nous avons vu dans le poëm écrit plus haut. Nous allons voir maintenant dans la seconde phase de la réflexion, celle de la libération, quels moyens concretes l’Afrique jaune peut offrir pour faire naître la morale valide pour les deux civilizations.  
   

IV – AFRICA GIALLA
o tempo degli uomini

Africa gialla

Sono andato nell’Africa gialla
per scrollarmi di dosso
l’affanno dell’oppressione
Ho trovato le sabbie vaganti
sospinte dal monsone
fermate dalle colline
cercar di scivolare oltre le dune
per riposare un’ora
in libertà


L’orologio di pietra

C’era una pietra
nella savana
con incisi un nome
ed una data vecchia
di trent‘anni
Altri trent’anni
sono ormai trascorsi
ed altri ancora
ne trascorreranno
e certamente
qualche nuovo nome
sarà stato inciso
o lo sarà in futuro
Quella pietra è l’orologio
il tempo senza fine
della savana


La savana


La savana
è uno spazio immenso
senza orizzonti
che ti circonda ed isola
come un immenso nulla
dove ti senti e ti puoi
smarrire e perdere
La savana
quello spazio immenso
quell’immenso nulla
è la libertà


Coro notturno

L’unico tepore nella notte africana
verrà dalla terra
e i fuochi parran bagliori di stelle
cadute nella savana
Dal coro notturno della boscaglia
esce armonioso il refrain del grillo
e dietro maestoso
sentirai il silenzio del pardo che riposa
Ma tutto si tace
e pure si tace il grillo
al ruggito improvviso del leone


Il leone

Due volte
senti un filo di gelo
entrarti nelle vene
Quando ne scopri
inconfondibili le orme
e quando ne incontri lo sguardo
che senti penetrarti nel profondo
Apparve altero e regale
sul trono della savana
Non si spara al leone
urlai d’istinto


Il barrito

Il muggito dell’orix
non è che una timida eco
di quello prepotente
del bufalo cafro
Il grugnito dei facoceri
annuncia imminente un pericolo
a mugoli acquattati
nel folto dei cespugli di gazzelle e dik-dik
Lo squittire del cudu
piega l’altera prestanza
per avere un minuto d’amore
Ma un barrito gioioso
chiama un altro barrito
e un altro ancora
verso 1’abbeverata


Cotone

È il fiore che soffre
una sete di pioggia che appaga
una sete d’amore di sole
La pioggia il timido fiore
avvolge di foglie lucenti
ma il sole rinsecca la zolla
il fiore assetato si sbava
e la bava travolge
le foglie ingiallite
che cadono


Storia dell’Artemis


Era un piccolo naviglio in avaria
a Mogadiscio
quando già era imminente
l’annuncio della guerra
Ma salpò ugualmente
per salvare l’ultimo carico
l’ultimo cotone
Era una povera madre ferita
che tenta salvare i suoi piccoli
prima nel ciclone
L’Artemis doppiò zoppicando
Capo Guardafui
ansimò fra le calme
del Mar Rosso
arrancò in diagonale tra i flutti
del Mediterraneo
Le stesse navi inglesi in allerta
l’ammiravano incredule passare
Mentre il popolo di Genova
ascoltava nelle piazze
l’annuncio di guerra
a poche miglia
a pochissime miglia
1’Artemis s’inarcò
Dal rimorchiatore
che li trasse in salvo
i marinai guardarono
con lacrime di rabbia
la nave inabissarsi
con l’ultimo cotone
La piccola madre ferita
s’era battuta in rodeo
contro l’impossibile
ed emise l’ultimo lamento
Quello dei flutti
che si richiudevano
sopra di lei

   

End Yellow Africa PART I